Roma, 27 Dicembre 2013 – Rappresentanti delle istituzioni come il ministro per l’Integrazione Cècile Kyenge, il sindaco di Roma Ignazio Marino e il consigliere del I Municipio Mauro Cioffari, oltre ad amici, volontari di Caritas e Croce Rossa e personalità della comunità Lgbt come l’ex deputato Vladimir Luxuria.
Tutti insieme, oggi pomeriggio alla Chiesa del Gesù, per dare l’ultimo saluto ad Andrea Olivero, transessuale colombiana senza fissa dimora, il cui corpo privo di vita fu ritrovato con ecchimosi la mattina del 29 luglio scorso al binario 10 della stazione Termini.
I funerali, organizzati dal Centro Servizi Volontariato del Lazio e dalla Caritas di Roma, che avevano aiutato Andrea negli ultimi due anni, arrivano solo cinque mesi dopo la morte, a quanto si apprende per i tempi necessari alle indagini e alla richiesta della salma da parte dei parenti, che non si è verificata.
“Come diceva Madre Teresa di Calcutta, la malattia più dura non è la lebbra, ma è l’essere abbandonato ed emarginato da tutti”. Così il direttore della Caritas monsignor Enrico Feroci, che ha celebrato la Messa funebre insieme a padre Giovanni La Manna, gesuita e presidente del Centro Astalli, ha riassunto la difficile parabola di Andrea, paragonando la sua richiesta di aiuto, “mentre viveva – racconta – nel Parco di Colle Oppio dove anche stanotte molti hanno dormito con i cartoni” al “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” gridato da Cristo sulla croce, prima di chiudere citando Papa Francesco: “Preghiamo perché il Signore tocchi il nostro cuore e da cuore di pietra diventi un cuore di carne”.
Fonte: Omniroma.